A fianco del mondo della pesca. Ci impegniamo per migliorare le norme vigenti.

Le marinerie dell’Emilia-Romagna hanno indetto lo stato di agitazione e domani, venerdì 17 febbraio manifesteranno per chiedere modifiche alle norme che regolano il settore. Ho aderito alla mobilitazione in quanto le rappresentanze del settore chiedono di migliorare il dialogo fra le istituzioni e il mondo della pesca; un dialogo, denunciano gli operatori, che risulta deteriorato determinando regole poco attente alle loro esigenze. Chiedono alla nostra Regione sostegno nel porre alcune questioni all’attenzione del Governo per risolvere con urgenza problematiche che contribuiscono a deprimere un comparto già in crisi.

In Emilia-Romagna sono oltre 2000 le imprese attive nel settore dell’acquacoltura e circa 700 quelle che praticano pesca marina. In alcune zone si tratta della principale fonte di reddito e occupazionale. Domani sarà al porto di Rimini per testimoniare la vicinanza della Regione alle loro richieste e per promuovere un confronto per giungere a soluzioni normative capaci di garantire la tutela del mare e dei suoi prodotti oltre alla redditività del settore per tutti i suoi occupati.

La Regione Emilia-Romagna è ben consapevole della rilevanza e dell’urgenza delle questioni sollevate dai nostri pescatori e si propone come parte attiva nel favorire il confronto tra le Istituzioni nazionali e i portatori di interesse locali. Stiamo inoltre procedendo a una revisione della normativa regionale vigente in materia di pesca e ci impegniamo a intensificare ulteriormente la consultazione con il mondo produttivo.

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