Di fronte alle magliette che inneggiano Auschwitzland o ai ragazzini che citano i forni crematori, dobbiamo rafforzare gli anticorpi contro messaggi neofascisti.

In Emilia-Romagna chiediamo di rafforzare i progetti dedicati alla Memoria del Novecento nelle scuole.

 Di fronte al proliferare di gruppi neonazisti e neofascisti, alle magliette viste a Predappio con scritto Auschwitzland o ai ragazzini che invocano i forni di Auschwitz per un compagno di origini ebraiche, di fronte a tutto ciò siamo chiamati a rispondere come figure di riferimento istituzionale e politico: abbiamo responsabilità che passano innanzitutto dal rafforzamento delle scelte educative e scolastiche. Per questa ragione in Assemblea Legislativa abbiamo discusso una risoluzione dove mi vede autrice del testo che impegna la Regione a muoversi con maggiore forza per sostenere i programmi volti all’insegnamento della storia del Novecento nelle nostre scuole e a rafforzare la capacità di critica e analisi di fronte alla mole di informazioni a cui oggi i più giovani e possono accedere.

È stato sgradevole l’atteggiamento della destra che nei luoghi istituzionali continua a negare che esiste un problema nel nostro Paese, ma è stata altrettanto sgradevole la reazione dei Cinque Stelle, con la collega consigliera Raffaella Sensoli che sui propri profili social ha ridotto il dibattito a sfoggio di ideologie che, cito letteralmente, puzzano di naftalina costringendo lo stesso presidente dell’assemblea a richiamarla al rispetto dell’Istituzione di cui fa parte. Evidentemente la consigliera Sensoli non ha colto il senso del provvedimento in discussione, promosso in continuità con la risoluzione votata dal Parlamento dell’Unione Europea che invita gli Stati membri a reagire con maggior vigore contro le organizzazioni che diffondono messaggi di odio razziale. Negare il riemergere delle derive nazi-fasciste è pericoloso, ancora di più se a farlo è un rappresentante delle Istituzioni, che dovrebbe perlomeno evitare di ridicolizzare il fenomeno. Il dibattito di ieri ha comunque avuto l’effetto di spingere il Movimento 5 stelle a esporsi per la prima volta sul tema: dopo astensioni e silenzi, hanno almeno chiarito da che parte stanno.

Penso sia davvero necessario tornare a investire nella cultura e nella scuola per difenderci dall’odio e dal razzismo, armi che vengono usate per colpire a turno chi è sgradito a certi gruppi ma che logorano sempre più la rete su cui si fondono le nostre comunità.

 

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