Gadget fascisti: approvata la risoluzione per vietarne la vendita in Emilia-Romagna. Un segnale per non banalizzare il male del fascismo.

Nonostante l’opposizione di Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia, che ci ha solo fatto perdere del tempo, procrastinando il voto di due settimane, ieri sera, col voto di PD, Sel e dell’Altra Emilia-Romagna, l’Assemblea Legislativa regionale ha approvato la risoluzione che avevo presentato per chiedere alla Regione di intervenire nelle sedi opportune affinchè il reato di apologia del fascismo sia esteso anche alla vendita e diffusione di gadget e oggetti con immagini del regime fascista e nazista e venga inserito nel codice penale, consentendo così la repressione dei reati legati alla riproduzione di atti, linguaggi e simboli del nazifascismo.
E’ un segnale importante che abbiamo voluto dare contro la banalizzazione della storia e del male rappresentato dall’autoritarismo fascista. La vendita dei gadget fascisti è molto diffusa e non possiamo assolutamente confondere questa tipologia di commercio con fenomeni di folklore. Lo dobbiamo a chi ha visto limitate le proprie libertà e i propri diritti durante il ventennio, lo dobbiamo a chi poi ha permesso di costruire una società democratica sui ruderi lasciatici in eredità dal fascismo. La memoria non può essere offuscata da mere logiche commerciali.

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