Il Fascicolo Sanitario Elettronico in Emilia-Romagna sarà creato in “automatico” per i cittadini. Nadia Rossi e il Pd plaudono all’iniziativa e chiedono “Ora implementarlo con le prestazioni fatte in ambito privato e fuori regione”

L’Emilia-Romagna, prima regione in Italia, ha annunciato la realizzazione in automatico per i cittadini del Fascicolo Sanitario Elettronico, lo strumento che consente di prenotare visite ed esami online, archiviare la propria storia sanitaria ed evitare code e attese inutili.  

“Lo fa garantendo circa 15 milioni di euro per il 2020-21: risorse utili a modernizzare la sanità e ad avvicinarla agli emiliano-romagnoli – commenta la consigliera Pd Nadia Rossi, che spiega – Oggi solo un milione 200 mila persone seguite in Emilia-Romagna da un medico di medicina generale o da un pediatra di libera scelta hanno attivato il Fascicolo, a fronte di un’utenza potenziale di oltre 4,5 milioni. Finora, chi era interessato doveva registrarsi online e recarsi a uno sportello Ausl per concludere la pratica. D’ora in poi, invece, il FSE sarà creato da remoto in automatico per tutti”. 

“La tragedia del Covid ha messo ancora di più in luce i limiti di una digitalizzazione non al passo coi tempi e le possibilità. Meno burocrazia, più velocità e facilità di accedere ai servizi digitali sono diventati una necessità e bisogna continuare a battere su questa strada” è la chiave di lettura di Nadia Rossi. 

“Serve uno scatto di reni. – aggiunge la consigliera Pd – Sono infatti convinta che il Fascicolo Sanitario Elettronico vada ulteriormente ampliato. Quello che auspico e che continuerò a sollecitare come consigliera regionale, insieme al Pd, è che nel Fascicolo non ci si limiti a trovare la documentazione relativa a prestazioni erogate dai medici e pediatri di famiglia convenzionati e da strutture pubbliche del Servizio sanitario regionale. Ma che si trovi anche la storia relativa a indagini, visite ed esami eseguiti in regime privatistico in ambito regionale e quanto prima su tutto il territorio nazionale”. 

“Nell’era della digitalizzazione ogni cittadino deve poter avere con sé tutte le informazioni relative alla propria situazione sanitaria, indipendentemente da chi o da dove siano state effettuate le indagini. Garantire un accesso facile e veloce, il più possibile completo alle informazioni agevolando il cittadino e il medico curante penso che contribuisca a far fare al Servizio Sanitario dell’Emilia-Romagna e Nazionale un ulteriore salto di qualità” conclude Nadia Rossi. 

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