La Regione si attivi in ogni sede competente per salvaguardare ed anzi ampliare la Politica di Coesione e la PAC: su questi temi si gioca il futuro della UE.

Sulla UE da tempo si stanno addensando nubi populiste e sovraniste che testimoniano la crisi di questo organismo. I pilastri di collaborazione e, in particolare, di promozione della politica agricola che è stata ed è il collante delle tante specificità che compongono il continente europeo, stanno scricchiolando sempre di più. E’ notizia di questi giorni, infine, l’orientamento della Commissione europea di applicare sensibili tagli sia alla Politica di Coesione che alla PAC, come conseguenza della Brexit e del venir meno del contributo consistente della Gran Bretagna, per destinare le risorse alle nuove emergenze che sembrano toccare i nostri territori e a quei paesi -segnatamente quelli dell’Europa dell’Est- con maggior deficit di sviluppo.

L’orientamento che sembra dominare per l’immediato futuro ci preoccupa, perchè non solo si creerebbero enormi difficoltà al comparto agricolo, ma si andrebbe anche a minare il ruolo di programmazione delle varie Regioni, soprattutto di quelle più efficienti ed efficaci nella programmazione e nell’utilizzo dei fondi europei come la nostra.

La preoccupazione espressa nell’ordine del giorno presentato, accomuna innumerevoli altre Regioni e Stati europei, tanto che da questo comune sentire è nata L’Allenza per la Coesione della quale fa parte anche l’Emilia-Romagna e che ribadisce con forza la necessità di continuare la collaborazione fra territori attraverso reti di Regioni per definire in maniera più puntuale la strategia di investimenti di medio-lungo termine su temi che inevitabilmente disegneranno e determineranno l’Europa del prossimo futuro.

Sulla base di queste preoccupazioni l’ordine del giorno che ho sottoscritto, si è concentrato su temi ben precisi che vanno da una definizione più generale del quadro di sviluppo strategico UE, alla modifica dei meccanismi delle entrate per sviluppare la complementarietà tra Fondi Strutturali e Fondo europeo per gli investimenti strategici. Oltre a ciò auspichiamo un rafforzamento del ruolo delle Regioni che sono il cardine delle scelte di programmazione e investimento, ma anche delle reti di territori che, attraverso la collaborazione giornaliera, rappresentano la vera essenza dello spirito europeista.

LEGGI L’ORDINE DEL GIORNO: 6482

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