Più bimbi al nido, rette meno care e riduzione liste d’attesa: dalla Regione piano triennale da 33 milioni.

L’obiettivo è quello di aumentare il numero dei bambini iscritti agli asili nidi o ai servizi educativi a loro dedicati. E questo diventa possibile riducendo le liste d’attesa e il costo delle rette a carico delle famiglie.

Sono i contenuti prioritari del nuovo programma triennale (2018-2020) della Regione con cui viene finanziato e qualificato il sistema socio-educativo dell’Emilia-Romagna per la fascia d’età 0-6, cui si aggiunge l’impegno per promuovere la diffusione sul territorio regionale dei Poli per l’infanzia, strutture che accorpano i nidi e le materne, per favorire la continuità educativa dei più piccoli, dalla nascita fino a 6 anni.

Per raggiungere questi risultati, i Comuni avranno a disposizione dalla Regione oltre 33 milioni di euro, a cui si aggiungeranno fondi statali, non ancora quantificati, ma che nel 2017 hanno superato i 20 milioni. Agevolare le famiglie e qualificare ulteriormente i servizi per l’infanzia è una nostra priorità. Con i nuovi indirizzi in prospettiva zero-sei anni programmiamo con attenzione le risorse regionali e statali, in modo da garantire ai Comuni sicurezza sugli stanziamenti e, soprattutto, consentire strategie innovative, prima non sempre possibili. Aumento delle convezioni con il sistema del privato sociale, promuovendo al tempo stesso maggiori opportunità di formazione degli educatori e l’ulteriore miglioramento dei servizi.

A questo proposito, mi preme sottolineare la rilevanza che ha per la nostra Regione il sistema integrato di servizi per l’infanzia: un sistema che garantisce il pluralismo nell’offerta, una collaborazione virtuosa tra istituzioni e soggetti privati e una costante ricerca dell’innovazione.

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