Programma Regionale sull’autismo. Sottoscritta una risoluzione bipartisan: Rimini un’eccellenza nella nostra regione.

Anche nelle audizioni in Commissione è emerso come esempio da seguire per migliorare il Programma regionale sull’autismo.

L’entrata in vigore, il 12 settembre scorso, della nuova legge statale in materia di autismo A? al centro della risoluzione che abbiamo presentato come gruppi Pd, Sel, Ln, Fi e Fdi-An. Obiettivo del documento impegnare la Giunta a effettuare tutti gli approfondimenti necessari sul nuovo Programma Regionale Integrato per l’assistenza alle persone con disturbo dello spettro autistico.

Quella uscita poco più di un mese fa è una legge quadro che definisce la cornice entro la quale le Regioni dovranno operare per garantire la tutela della salute, il miglioramento delle condizioni di vita e l’inserimento nella vita sociale delle persone con disturbi dello spettro autistico.

La Regione Emilia-Romagna ha emanato, già nel 2008, il Programma regionale integrato per l’assistenza alle persone con disturbo dello spettro autistico (PRIA), che persegue l’integrazione fra aspetti sanitari, sociali ed educativi.

Durante l’audizione delle associazioni emiliano-romagnole che si occupano di autismo, svoltasi in IV commissione nei giorni scorsi, sono emersi tuttavia alcuni aspetti di criticità che meritano un approfondimento per migliorare i contenuti del nuovo PRIA per il triennio 2015-17, attualmente in avanzata fase di elaborazione da parte della Giunta, e superare le disomogeneità territoriali fra le modalità di assistenza e organizzazione improntate dalle varie Asl.

All’audizione ha partecipato anche Rimini Autismo onlus, associazione nata nel 2004 con l’intento di accogliere famiglie di persone con autismo e tutelarne i diritti e che ha contribuito a rendere Rimini un’eccellenza in Regione in questo campo così specifico e difficile. Rimini Autismo infatti gestisce l’accoglienza e la relazione tra famiglie e tra persone con autismo, mettendo in rete esperienze e criticità. Le difficoltà delle famiglie, dal punto di vista organizzativo ed economico, sono tante, a partire dalla necessità di poter garantire a chi è affetto da autismo un sostegno qualificato e continuo. L’altro aspetto importante, su cui le associazioni già si impegnano tanto e che la Regione può sostenere, riguarda la diffusione di una cultura sull’argomento, per creare contatti e opportunità.

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