Turismo. Frederik Bolkestein oggi a Roma: “Le concessioni sono beni, non servizi”. Serve atto formale di Bruxelles che dia indicazioni chiare in questo senso.

Le parole dell’ex Commissario europeo aprono alle tesi secondo le quali le concessioni per le spiagge non devono essere messe a gara.
Se anche la Commissione Europea condivide quello che ha detto oggi a Roma Frederik Bolkestein, ex commissario Ue, conosciuto come il padre della direttiva la cui interpretazione in Italia prevede che le concessioni demaniali vengano messe a gara, siamo assolutamente soddisfatti, ma l’Europa lo deve fare in modo formale, per iscritto. Si deduce dalle parole dell’ex Commissario europeo che, in virtù della concessione, i concessionari demaniali possiedono suolo e strutture, quindi la concessione è un bene, non è un servizio. Di conseguenza, secondo il pensiero di Bolkestein, le concessioni per le spiagge non sarebbero soggette a gare.
Le considerazioni espresse da Bolkestein sono assolutamente importanti ed autorevoli, ma le Istituzioni si esprimono per atti formali. La cosa giusta ora sarebbe una indicazione espressa e formale da parte della Commissione Europea.

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