Urbanistica, rigenerazione degli spazi e riuso del patrimonio esistente: quasi 37 milioni per città più belle e vivibili.

Bando della Regione: Primo atto della nuova legge regionale, il consumo di suolo a saldo zero inizia a diventare realtà.

Riqualificazione degli spazi urbani, riuso del patrimonio edilizio esistente e consumo zero di suolo per città più belle, verdi e vivibili. Con 36,5 milioni di euro la Regione vara un bando per finanziare progetti di riqualificazione e rigenerazione promossi dalle amministrazioni pubbliche locali – Comuni singoli e associati e Unione di Comuni – per migliorare la qualità urbana dei centri abitati. E’ il primo atto concreto della nuova legge urbanistica regionale, approvata pochi mesi fa, a fine 2017, dall’Assemblea legislativa.
Il provvedimento esclude opere spot, limitate e svincolate dal contesto socio-ambientale. Premierà infatti i Comuni capaci di una progettazione urbanistica a 360 gradi, che dovranno presentare una strategia complessiva di rigenerazione urbana capace di mettere insieme soluzioni edilizie innovative, spazi verdi e per la collettività, cessazione di situazioni di degrado o sfregio ambientale. Quegli Enti, cioè, che nella pianificazione urbanistica si impegnino a privilegiare gli interventi di riqualificazione e riuso del patrimonio edilizio e infrastrutturale esistente, abbandonando la vecchia logica dell’espansione urbana senza limiti a discapito delle esigenze di riuso, conservazione e salvaguardia del territorio e del verde extraurbano. Ogni progetto potrà avere un sostegno fino a 1,5 milioni di euro, con un co-finanziamento analogo. Infatti, secondo le stime, il bando porterà a interventi per un valore di 50-60 milioni.
Si apre una nuova era in Emilia-Romagna, caratterizzata dal consumo zero di suolo e dal recupero di zone delle nostre città, spesso fonte di disagio. Iniziamo quindi un percorso virtuoso che, insieme ai cittadini, potrà rendere le nostre città più belle e vivibili con anche un importante effetto sull’economia dei territori per la crescita e per la creazione di posti di lavoro secondo un modello di sviluppo sostenibile e orientato alla cura degli spazi collettivi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *