Assistenza sanitaria per i senza fissa dimora, approvata all’unanimità la legge in Aula

Rossi (Pd): “Emilia-Romagna prima Regione italiana a fare un passo verso una società più giusta”

Anche le persone senza fissa dimora hanno diritto al medico di base e possono accedere al servizio sanitario regionale. Sembra un’ovvietà, invece tutto questo è possibile solo ora che in Assemblea Legislativa regionale abbiamo approvato la legge regionale di iniziativa del collega consigliere Antonio Mumolo, che ho sottoscritto con convinzione. Fino ad ora chi era privo di una residenza non poteva curarsi, né rivolgersi a un medico di fiducia; poteva solo accedere al Pronto Soccorso. Una chiara ingiustizia oltre che un vulnus potenzialmente pericoloso come abbiamo ben compreso durante la pandemia: gli homeless sono spesso persone cadute in disgrazia o che non hanno la possibilità di avere un tetto sopra alla testa per questioni economiche e sociali. A volte hanno famiglie, figli, amicizie, sono pensionati con assegni al minimo, imprenditori falliti: sono a tutti gli effetti parte della comunità. E per questo devono vedersi riconosciuti i medesimi diritti degli altri cittadini, senza peraltro aumentare i costi per l’erario, come si potrebbe obiettare: la spesa per gli accessi al Pronto Soccorso è più alta di quella per garantire l’assistenza sanitaria di base a tutti.

Grazie alla legge regionale voluta dai consiglieri del Pd dell’Emilia-Romagna, prima Regione italiana ad approvare una previsione di questo tipo, gli homeless, a seguito di segnalazione dei servizi sociali, possono iscriversi alle liste Ausl e avere un medico di base di propria fiducia, prenotare esami e visite specialistiche. Una novità che anche dai medici di medicina generale è stata accolta con assoluto favore. Nei mesi scorsi ci siamo resi conto che la salute è un diritto individuale ma anche collettivo. Una legge di questa natura è un passo verso una società emiliano-romagnola più giusta, che garantisce pari diritti ad ogni persona, anche ai più deboli. Sperando che possa essere d’esempio per tutto il Paese.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *