La Regione Emilia-Romagna verso il Reddito di solidarietà. Un sostegno economico a chi si attiva per il reinserimento socio-lavorativo.

Grazie all’iniziativa dei Consiglieri regionali di PD e Sel, autori di una proposta di legge che ho sottoscritto, sull’introduzione del Reddito di solidarietà, l’Emilia-Romagna avrà, entro l’autunno, un nuovo strumento con cui sostenere i propri cittadini che vivono una situazione di grave difficoltà socio-economica.

Il Reddito di solidarietà prevede l’elargizione di un contributo economico mensile a fronte della disponibilità del richiedente ad impegnarsi a realizzare progetti di attivazione sociale e inserimento lavorativo finalizzati al superamento della condizione di povertà e dei rischi di marginalità famigliare, all’inclusione sociale, all’inserimento o reinserimento lavorativo.

Prendiamo le distanze, quindi, da una mera logica assistenziale. Il sostegno economico, ed è questo il punto su cui mettere l’accento,  sarà erogato solo dietro l’impegno del nucleo famigliare ad attivarsi in un percorso di inclusione sociale e lavorativa: ci rivolgiamo quindi ai soggetti che dimostrano di voler crescere personalmente e con la loro famiglia insieme a tutta la collettività.

Potranno richiedere il Reddito di solidarietà (pari ad un importo mensile di 80 euro per ogni componente del nucleo familiare, fino a un massimo di 400 euro) famiglie e single con ISEE uguale o inferiore a 3000 euro e residenti in Emilia-Romagna da almeno 24 mesi.

Rispetto al Sostegno per l’Inclusione Attiva, la prima vera misura di sostegno al reddito approvata in Italia dal Governo e finanziata con 750 milioni di euro, ampliamo la platea dei beneficiari e non prevediamo alcun punteggio nè alcuna graduatoria. Ci inseriamo così nel solco delle politiche di welfare della nostra Regione, che ha sempre saputo mettere al centro la persona e il valore dell’inclusione sociale.

LEGGI IL PROGETTO DI LEGGE: 3023

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