Ennesimo rinvio per il DDL Zan, Nadia Rossi (Pd): “L’Italia non solo è pronta, ma è più avanti rispetto alla politica”

L’ennesimo rinvio della discussione in Commissione Giustizia ha di nuovo bloccato la strada del DDL Zan. Non è ancora stata prevista la sua calendarizzazione in Senato perché è stato chiesto di procedere all’accorpamento con altri quattro disegni di legge che riguardano l’omofobia per il passaggio in sede referente.

Ma il DDL Zan non può più attendere perché si tratta di un testo di civiltà. Nelle ultime settimane la mobilitazione civile, che passa dagli attivisti ed è arrivata fino alla diretta Instagram da 3 milioni e mezzo di visualizzazioni di Fedez, che insieme a centinaia di migliaia di persone ha firmato la petizione per l’approvazione del testo contro omotransfobia, misoginia e abilismo, dimostra che l’Italia non solo è pronta, ma è più avanti rispetto alla politica.

Il Partito Democratico sostiene il suo deputato Alessandro Zan in ogni sede istituzionale, ma l’approvazione di riforme di questo tipo, che possiamo definire epocali, porta sempre con sé ostruzionismo e difficoltà. Lo abbiamo visto anche in Regione, quando la legge contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale e di genere fu votata nel 2019 dalla maggioranza in Assemblea Legislativa dopo 39 ore ininterrotte di discussione in aula e 1800 emendamenti proposti dall’opposizione.

Un’opposizione che sul DDL Zan si sta mostrando molto meno compatta rispetto a un tempo. Da più voci, anche di destra come quella del Presidente del veneto Luca Zaia, sta arrivando un’apertura che è figlia della lucidità e della razionalità di chi non intende la politica come mera contrapposizione ideologica.

Noi siamo Democratici e non ci arrendiamo perché il riconoscimento di diritti che non ne tolgono ad altri, sono i diritti di tutti. E andremo avanti a lavorare per ottenerli.

In foto, nel 2019 fuori dal palazzo della Regione Emilia-Romagna dopo l’approvazione della legge contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale e di genere.

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