Alluvione, il Pd in Regione convocherà Figliuolo ed è pronto a calendarizzare commissioni sui territori colpiti

“Il decreto sblocca l’immobilismo del Governo ma siamo già in ritardo; cittadini e imprese hanno bisogno di risorse e fiducia”

Con il tanto atteso decreto, il governo esce dall’immobilismo. Bene l’indicazione (manca ancora la nomina ufficiale) del commissario e la definizione della struttura commissariale e dei fondi, anche se insufficienti rispetto ai danni dell’alluvione. Come consiglieri Pd vigileremo affinché nessuno venga lasciato indietro, portando le commissioni regionali sui territori colpiti e convocando il commissario Figliuolo per confrontarci sui problemi urgenti e sulla ricostruzione.

Stiamo approfondendo il decreto, insieme ai Sindaci dei territori colpiti. A fronte delle indicazioni sul Commissario e sulla struttura che lo supporterà, ci sono aspetti che, tuttavia, ci impensieriscono da subito. Il commissario sarà in carica fino a giugno 2024, mentre i finanziamenti sono spalmati su un triennio. Risorse – circa 2,5 miliardi di euro a fronte degli 8,8 miliardi di euro di danni stimati – gravemente insufficienti. Basti pensare che, per rispondere a quanto già speso da enti locali e privati e per realizzare le opere necessarie che urge completare entro l’autunno, servirebbero immediatamente circa 1,9 miliardi di euro, mentre il Governo ne ha previsti solo 1,5 per il biennio 2023-24.

Convocheremo in Commissione Territorio e Ambiente Figliuolo, per condividere con lui una strategia di intervento. Sarà quella anche l’occasione per restituirgli quanto raccolto in queste settimane di lavoro insieme alla nostra fitta rete di contatti sul territorio. Siamo a disposizione, come è giusto che sia quando si considera il proprio lavoro un servizio alla collettività e alle comunità locali, per rendere giustizia all’Emilia-Romagna, ai suoi abitanti e a chi dona valore a questa terra e a tutto il paese grazie al proprio lavoro e impegno.

Ignoreremo le polemiche di alcuni. I nostri interlocutori saranno la Presidente del Consiglio Meloni, il commissario Figliuolo, sindaci e presidenti di provincia. Non ci interessa il colore politico.
Sarà nostra cura portare i lavori delle Commissioni regionali fuori dall’Assemblea Legislativa, sui territori colpiti. Perché è vero che la Romagna si è già rialzata, ma gli 8,8 miliardi di danni sono ferite aperte e ben visibili. Non vogliamo dimenticare in fretta e non vogliamo che l’opinione pubblica dimentichi in fretta. È fondamentale che alla Romagna e ai Romagnoli sia garantita la fiducia che meritano da parte dello Stato e rimborsi al 100%. Siamo molto in ritardo, la vita delle persone e delle imprese non può aspettare tatticismi e lungaggini per andare avanti.

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