Ansia e depressione crescono con il Covid, il Pd in Regione chiede azioni mirate

Nadia Rossi (Pd): “In Emilia Romagna colpite 85mila persone, donne e giovani i più a rischio. Interveniamo su informazione e prevenzione, facilitando l’accesso ai percorsi di diagnosi e cura”

La paura per la diffusione del Covid-19, i lockdown e le chiusure, i lutti e la crisi economica fanno crescere i numeri di chi soffre di ansia e depressione. A confermarlo sono tutti i dati di studi e ricerche, italiane e internazionali, molte ancora in corso, che registrano fenomeni crescenti di ansia e sindromi depressive in tutte le fasce d’età.
“Particolarmente colpite però risultano le persone giovani e le donne, che già in epoca pre-covid risultavano più predisposti ad ansia e depressione. – sottolinea la consigliera regionale Pd Nadia Rossi che spiega – Da qui nasce l’iniziativa del Partito Democratico in Regione, che ha presentato una risoluzione da me sottoscritta per impegnare la Giunta a promuovere una prevenzione mirata, un più tempestivo e facilitato accesso ai percorsi di diagnosi e cura e indagini che misurino l’impatto della pandemia sulle forme depressive presenti nelle diverse fasce di popolazione, distinte per età e genere”.
Già prima, e al netto dell’emergenza pandemica, le stime parlavano di circa 3,5 milioni di malati di depressione in Italia, di cui oltre 2 milioni donne. In Emilia-Romagna sono circa 85.000 coloro che soffrono di depressione maggiore, ma le diagnosi sono appena la metà dei casi reali.
Con la pandemia sono soprattutto le persone tra i 18 e i 29 anni e tra i 30 e i 44 ad essere colpite da ansia, noia, depressione, insofferenza per i limiti sociali, con percentuali di aggravamento in media del 20% a causa del prolungarsi della segregazione. Va poi considerato l’effetto sui malati di Covid. Uno su cinque sviluppa disturbi psichiatrici tra i 14 e 90 giorni dopo la diagnosi.
Una strada la indica il manifesto ‘Uscire dall’ombra della depressione’, promosso dalla Fondazione Onda (Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere), realizzato con il patrocinio della SIP (Società Italiana di Psichiatria) e della SINPF (Società Italiana di Neuropsicofarmacologia). Esso suggerisce la realizzazione di test di screening rivolti a popolazioni considerate a rischio, al fine di poter agire prima che la depressione si manifesti o comunque in una fase precoce ed altri strumenti multidisciplinari ad hoc per la diagnosi, presa in carico e terapia.
“Con la risoluzione chiediamo che la Regione si attrezzi rapidamente secondo queste linee guida e organizzative. Il tema non è affatto da sottovalutare e bisogna agire con tempestività ancora mentre l’emergenza è in corso. Chiediamo di prevedere campagne di sensibilizzazione rivolte in particolare a donne e giovani per una informazione corretta sulla depressione, sui sintomi e sui servizi disponibili, con il primo obiettivo di limitare fenomeni di isolamento e solitudine”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *